In cassa 252 milioni di euro, solo il 14% utilizzato per pagare i debiti pregressi.
L’Asp di Reggio negli anni ha rappresentato il “buco nero” della sanità calabrese, difficoltà che possono essere riassunte in tre aspetti fondamentali: il continuo succedersi di commissari straordinari, in evidente situazione precaria, senza obiettivi di medio periodo da raggiungere; una carenza delle competenze tecnico specialistiche della dirigenza del settore; una situazione ambientale oggettivamente difficile. E’ noto che le ex Asl di Locri e Reggio sono state commissariate per infiltrazioni mafiose e l’integrazione le tre ex Asl di Reggio, Locri e Palmi, soprattutto della gestione operativa non è ancora avvenuta. Per riportare alla normalità la gestione dell’azienda provinciale di Reggio Calabria la giunta Regionale nomina Giacomo Brancati, prima commissario e poi direttore generale. Giusto il tempo per avviare il lavoro e lo rimanda a casa. Eppure Brancati, attraverso la Regione, aveva presentato al ministero un crono programma per aggredire le criticità a partire dalla regolazione contabile del debito pregresso a distanza di 8 anni dalla firma del piano di rientro. Nelle casse dell’azienda sono stati trasferiti 252 milioni di euro e sono stati utilizzate solo il 14% di queste risorse. L’impegno assunto con il ministero fissava la data del 30 novembre 2017 come termine ultimo per utilizzare il 100% delle risorse. Per raggiungere tale obiettivo la direzione generale, aveva fissato delle macro fasi procedurali per giungere in breve tempo al pagamento del debito pregresso:
1.Individuazione delle partite debitorie (elenco fatture e note di credito) certificate, deliberate e trasmesse alla BDE in sede di ricognizione e riconciliazione del debito pregresso;
2.Analisi delle partite commerciali (fatture e note di credito) ancora aperte nel sistema contabile (partitario) di ogni azienda e presenti nell’elenco delle partite riconciliate e certificate di cui al punto precedente;
3.Analisi e riscontro delle partite debitorie ancora aperte e presenti a sistema (partitario), con l’elenco delle partite debitorie pagate nei vari anni centralmente dall’Ufficio BDE (elenchi e decreti di pagamento trasmessi dall’Ufficio BDE all’Azienda);
4.Analisi delle assegnazioni e dei decreti ingiuntivi e riconciliazione delle stesse con le partite debitorie pregresse riconciliate e aperte e con le partite debitorie pagate negli anni pregressi dall’Azienda e dall’ufficio BDE (per l’ASP di Reggio Calabria l’analisi deve essere condotta tenendo conto delle risultanze emerse dalle attività svolte dal Soggetto attuatore nell’anno 2015);
5.Completate le attività di analisi, per poter procedere alla liquidazione e pagamento delle partite debitorie pregresse rientranti nell’elenco delle partite debitorie individuate e certificate di cui al punto 1), è necessario prevedere la sottoscrizione, da parte del fornitore, di un attestato (autodichiarazione) in cui lo stesso dichiara che l’elenco delle partite debitorie oggetto del pagamento non sono mai state pagate in precedenza dall’Azienda o dall’Ufficio BDE o per il tramite di assegnazione del Tesoriere e assunzione della responsabilità nel caso di pagamento già avvenuto;
6.Procedere, quindi, al pagamento delle partite debitorie aperte pregresse attraverso l’utilizzo delle risorse straordinarie trasferite negli anni dalla Regione e appositamente destinate alla copertura dei debiti individuati al precedente punto 1);
7.In caso di partite debitorie pregresse, non rientranti nell’elenco di cui al punto 1) e nell’elenco dei pagamenti effettuati negli anni precedenti dall’Azienda e dall’Ufficio BDE e/o per il tramite delle assegnazioni del Tesoriere, l’Azienda deve provvedere al pagamento delle stesse attraverso l’utilizzo delle risorse correnti;
8.In caso di ordinanze giudiziali di assegnazione di partite debitorie pregresse relative agli interessi sulla sorte capitale e alle spese legali, non fatturati e non presenti negli elenchi di cui al punto 1) e non rientranti nei Fondi rischi aziendali costituiti negli anni pregressi dall’Azienda, la stessa deve provvedere al pagamento delle stesse attraverso l’utilizzo delle risorse correnti, dopo aver espletato eventuali transazioni per azzerare/ridurre le quote per interessi e spese legali;
9.Chiusura a sistema delle partite debitorie pregresse pagate e regolarizzazione contabile delle assegnazioni del tesoriere;
10.Rendicontazione di dettaglio dei pagamenti effettuati da trasmettere alla Regione per il monitoraggio periodico dell’utilizzo delle risorse straordinarie trasferite.
Una gestione straordinaria dei debiti pregressi e della loro regolarizzazione contabile non può prescindere da una organica normalizzazione degli uffici coinvolti nei basilari processi amministrativo- contabili aziendali. Per giungere a tale obiettivo il dg Brancati adotta l’atto aziendale con la copertura dei ruoli amministrativi afferenti all’Unità Operativa Complessa “Gestione Risorse economiche e finanziarie” e alle Unità operative semplici, “Contabilità generale, analitica e tesoreria” e “Bilancio e Programmazione” e per poter procedere in tempi brevi all’assunzione delle relative figure professionali. Inoltre per la struttura del Dipartimento tecnico-amministrativo aziendale si era previsto un rafforzamento per le attività relative alla gestione dei pagamenti del debito pregresso con l’assunzione, a tempo determinato (6 mesi), di 6 unità lavorative di cui 4 ragionieri e 2 legali. Il reclutamento non è stato semplice e alla fine le date del cronoprogramma non vengono rispettate.
Brancati, dopo le ripetute richieste di dismissioni, viene esautorato dal ruolo e il commissario Scura si autonomina soggetto attuatore per pagare i debiti. Una sceneggiata che i nuovi commissari della sanità hanno cancellato con un tratto di penna.